R ischio Legionellosi

Servizi e soluzione per la valutazione, gestione e prevenzione dei rischio Legionellos i

Con il termine di Legionellosi si definiscono tutte le forme morbose causate da batteri Gram-negativi aerobi appartenenti al genere Legionella. Il termine legionellosi venne coniato nel 1976 in occasione di un’epidemia di polmonite che si verificò a Philadelphia tra partecipanti ad un convegno dell’associazione di ex combattenti dell’American Legion. Al microrganismo responsabile dei 34 decessi venne dato il nome di Legionella pneumophila e la malattia da esso causata venne denominata “malattia dei legionari”. La legionellosi costituisce un problema emergente in Sanità pubblica, essendo sottoposta a sorveglianza speciale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), della Comunità Europea (European Legionnaires’ Diseas)


                

A ree a rischio

La Legionellosi è trasmessa per via aerea a seguito dell’inalazione di aerosol contenente legionelle o particelle di polvere da esso derivate. Più piccole sono le dimensioni delle goccioline inalate e più facilmente queste raggiungono le basse vie respiratorie. I principali sistemi in grado di generare aerosol sono: rubinetti, diffusori docce, torri evaporative, vasche idromassaggio, fontane decorative, ecc. Il batterio prolifera nel biofilm e come parassita intracellulare nei protozoi di acqua dolce. Può trovarsi isolata, come ospite di protozoi, in forma libera o ancorata a biofilm. Il biofilm è formato da una matrice organica complessa, dove i microrganismi trovano vantaggi ecologici in termini di sopravvivenza. La Legionella riconosce un range di temperatura di crescita variabile tra 20°C e 50°C, ma sono in grado di sopravvivere in un range di temperatura molto più ampio tra 5,7°C e 63°C. 

Odoo CMS- un esempio di immagine flottante
Odoo CMS- un esempio di immagine flottante
Odoo image and text block

N ormativa di riferimento

N el documento «Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi», La Conferenza Stato-Regioni del 7 maggio 2015 ha sancito l’Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, in materia della gestione del rischio legionellosi. Il documento ribadisce l’importanza della valutazione del rischio e della necessità di mettere in atto misure di prevenzione a breve (decalcificazione degli elementi meno usurati, disinfezione di filtri, soffioni e flessibili) e a lungo termine (filtrazione, trattamento termico, clorazione, ecc.). 

O bblighi del datore di Lavoro

Gli obblighi del Datore di Lavoro riportati nell’articolo 64 Titolo II del D.lgs 81/08 comma c "impianti, dispositivi devono essere sottoposti a regolare manutenzione tecnica e devono essere eliminati i difetti che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori” comma d “i luoghi di lavoro, impianti, dispositivi devono essere sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate”. Allegato IV: “gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata deve essere eliminato rapidamente”. Ciascun DL, ha l’obbligo di effettuare la Valutazione del Rischio legionellosi sia per i propri lavoratori sia per i frequentatori in tutti gli ambienti sotto la Sua responsabilità revisionandola almeno ogni 3 anni

.

Odoo text and image block

E pidemiologia

In Italia si conferma un trend in incremento delle notifiche di casi di legionellosi (Figura accanto). Nel 2016 sono pervenute all’Istituto Superiore della Sanità complessivamente 1.710 schede di sorveglianza relative ad altrettanti casi di legionellosi. Nel 100% dei casi l’agente responsabile della patologia è stato Legionella pneumophila. La letalità registrata per i casi comunitari e nosocomiali è pari rispettivamente al 10,8% e al 45,9%

Odoo text and image block